Il suo nome cinese “Zu San Li” significa “Tre miglia (o tre distanze) sulla gamba”. ). Il termine “Zu” si riferisce, infatti, ai piedi, ad indicare che il punto è sulla parte del meridiano Yangming dello Stomaco che decorre al piede. “San li” (tre distanze) indica, appunto, che il punto è tre cun sotto il ginocchio.
Il nome di questo agopunto, quindi ci ricorda la sua posizione (3 cun = 4 dita sotto il ginocchio), ma anche l’abitudine degli antichi viaggiatori ad autotrattarlo regolarmente contro la stanchezza delle gambe. Si dice addirittura che anticamente gli eserciti, durante gli spostamenti di truppe a marce forzate, facessero una sosta ogni 3 miglia (circa 5 chilometri) per rifocillarsi e trattare questo importante agopunto
Nella letteratura cinese ma anche in quella giapponese si trovano numerose citazioni di ST 36.
Ad esempio, si legge nel diario di Matsuo Basho Haiku (1689): “…ho cucito una parte della mia biancheria strappata. Ho cambiato le corde del mio cappello. Ho bruciato con la moxa il mio Stomaco 36. La mia mente è ora totalmente occupata con la luna sulle isole Matsushima…”. Era pronto per una lunga passeggiata di 1.500 miglia dopo la moxibustione su ST36.
Anche anticamente, quindi, era ben noto che la moxibustione su ST 36 ha l’effetto di accelerare il recupero dalla fatica.
Zusanli è uno dei punti più importanti dell’agopuntura cinese. Nel Nei Jing Su Wen i punti di Zusanli sono indicati come due (bilaterali, uno per gamba) dei punti fondamentali per eliminare il calore dello stomaco. Zusanli è, inoltre, menzionato anche come trattamento per il dolore al ginocchio e viene citato in molti classici come punto da trattare nei casi di nevrosi, insieme all’altrettanto famoso punto PC 6 Neiguan. Molto importante anche il suo impiego per rafforzare le difese immunitarie dell’organismo sia negli stati di debilitazione e convalescenza che per prevenzione dei contagi (influenza e virus in genere).
Laura Vanni